mercoledì 30 ottobre 2019

“Climategate”, il più grande scandalo scientifico della storia di Achille de Tommaso 30-10-2019

Le email trapelate nel 2009 da uno dei più importanti centri di ricerca sul clima, crearono un enorme scandalo relativo a presunta manipolazioni di dati. Che fosse un imbroglio scientifico non è tuttora chiarissimo; sta di fatto che la natura antropica del riscaldamento climatico, anche se oggi è scientificamente molto contestata, forma tuttora la base dei movimenti politico-popolari contro la CO2.


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Climategate è la denominazione assegnata dai media alla controversia sulle e-mail della Climate Research Unit (CRU) ed è iniziata nel novembre 2009 con la pubblicazione ”illegale” di documenti della CRU che erano presso l'Università dell'Anglia Orientale in Inghilterra, e si riferisce a presunte manipolazioni di dati commesse dai alcuni ricercatori per attribuire un maggior peso alle attività umane negli attuali cambiamenti climatici.
Fu un grande scandalo: a metà 2009, una settimana dopo che il giornalista James Delingpole , del Telegraph , aveva coniato il termine "Climategate" per descrivere lo scandalo, Google mostrava che la parola appariva su Internet più di nove milioni di volte.
Vi riferisco l’articolo dell’epoca del “The Telegraph”.
“In tutto questo ammasso di copertura elettronica, si è perso il concetto che gli autori dello scandalo non sono un vecchio gruppo di accademici di secondo piano; ma si tratta di un discreto numero di scienziati che sono stati e sono i più influenti nel guidare l'allarme mondiale sul riscaldamento globale, attraverso il CRU, e nel Gruppo Intergovernativo, delle Nazioni Unite, di esperti sui Cambiamenti Climatici (IPCC).
Il professor Philip Jones, direttore della CRU, è responsabile delle due serie di dati chiave utilizzate dall'IPCC per redigere i suoi rapporti; le sue registrazioni di temperature globali venivano ad essere il più importante dei quattro insiemi di dati di temperature riguardanti le previsioni che il mondo si scalderà a livelli catastrofici, a causa della CO2 generata dall’uomo, a meno che non vengano spesi trilioni di dollari per evitarlo.
Il dottor Jones è anche una parte chiave del gruppo di scienziati americani e britannici responsabili della promozione di quell'immagine delle temperature trasmessa dal grafico definito "bastone da hockey" (v. figura sotto) di Michael Mann che 10 anni fa cercava di dimostrare che, dopo 1.000 anni di declino, le temperature globali hanno recentemente raggiunto il livello più alto nella storia registrata.

Considerando l’importanza rivestita da questo grafico per l'IPCC ( non da ultimo per il modo in cui sembrava eliminare il Periodo Caldo Medievale, da lungo tempo accettato dagli scienziati, quando le temperature erano più alte di oggi; v. anche nota 1.) tale grafico è diventato l'icona centrale dell'intero movimento del riscaldamento globale creato dall'uomo.
Già nel 2003 i metodi statistici utilizzati per creare il "bastone da hockey" erano stati ritenuti completamente imperfetti da un esperto statistico, il canadese Steve McIntyre , e una battaglia molto accesa è già in corso tra i sostenitori di Mann, che sono definiti "la squadra di hockey", e McIntyre, che è coadiuvato da un folto gruppo di scienziati, i quali alla fine hanno messo in discussione l'intera base statistica su cui IPCC e CRU fondano il loro caso climatologico.
(Alcune critiche sono elencate in questo libro, che allude anche a possibile “corruzione” della scienza. n.d.r.)
Ci sono tre filoni logici nei documenti trapelati oggi, che hanno creato lo scandalo.
Il primo è il più ovvio; è la serie di email che mostrano come il dottor Jones e i suoi colleghi abbiano discusso per anni di subdole tattiche in base alle quali avrebbero voluto evitare di divulgare i propri dati a soggetti esterni; e quindi bypassare le leggi sulla libertà di informazione. Queste persone hanno avanzato infatti tutte le possibili scuse per nascondere i dati di base su cui sono fondati i loro risultati. Questo fatto, che di per sé è già un grande scandalo, é aggravato dal rifiuto del dott. Jones di rilasciare i dati di base; rifiuto culminato poi con la sua sconcertante affermazione che gran parte dei dati è semplicemente “andata persa”. Ma le cose più incriminanti di tutte sono le e-mail in cui agli scienziati del gruppo veniva consigliato di eliminare grandi blocchi di dati. E la domanda che inevitabilmente nasce da questo rifiuto sistematico di rilasciare informazioni è: che cosa sono questi scienziati così ansiosi di nascondere? Una verità scomoda per le loro teorie ?
Infatti il secondo filone di scandalo è il modo in cui gli scienziati hanno cercato di manipolare i dati attraverso tortuosi programmi di computer, puntando sempre nella sola direzione desiderata: abbassare le temperature passate e "regolare" le temperature recenti verso l'alto, per trasmettere l'impressione di un riscaldamento accelerato. (V. GRAFICI IN NOTA 1. N.d.r.). Questo fatto accade talmente spesso che diventa il singolo elemento più inquietante dell'intera storia. E questo è ciò che il prof. McIntyre ha denunciato contro il dott. Hansen e il suo record di temperature per il GISS; a seguito del quale Hansen è stato in passato costretto a rivedere il suo calcoli. Vi sono poi anche due importanti esempi: in Australia e in Nuova Zelanda. In ciascuno di questi paesi è stato possibile per gli scienziati locali confrontare il record IPCC /CRUdi temperatura con i dati originali locali su cui si supponeva fosse basato. In entrambi i casi è chiaro che è stato giocato lo stesso trucco: trasformare un grafico di temperatura essenzialmente piatto in un grafico che mostra come le temperature aumentino costantemente. E in ogni caso questa manipolazione è stata effettuata sotto l'influenza della CRU.
La terza rivelazione scioccante di questi documenti è il modo spietato in cui questi accademici si sono accaniti per mettere a tacere qualsiasi interrogazione di esperti circa i risultati a cui sono arrivati ​​con metodi così discutibili; non solo rifiutando di divulgare i loro dati di base, ma screditando qualsiasi rivista scientifica che osasse pubblicare il lavoro dei loro critici. Appare chiaro che non fossero disposti a fermarsi davanti a nulla per soffocare il dibattito scientifico, assicurandosi che nessuna ricerca dissenziente potesse trovare posto nelle pagine dei rapporti IPCC.
Già nel 2006, l'eminente statistico statunitense Professor Edward Wegman pubblicò un rapporto di esperti per il Congresso degli Stati Uniti, che supportava la demolizione del "bastone da hockey" da parte di Steve McIntyre: egli denunciò il modo in cui questo "gruppo affiatato" di accademici sembrava fin troppo attivo nel collaborare per "rivedere tra di loro" i documenti di altri, al fine di dominare i risultati dei rapporti dell'IPCC sulla climatologia, eludendo qualsiasi genuino dibattito scientifico. Uno stimato scienziato del clima statunitense, il dott. Eduardo Zorita, chiese addirittura che il dott. Mann e il dott. Jones fossero radiati da qualsiasi ulteriore partecipazione all'IPCC.”
Ecco; ho descritto il CLIMATEGATE!
Tutto chiaro? I documenti del Climategate hanno dimostrato chiaramente che c’era un complotto scientifico? No, gli scienziati dell’IPCC furono più o meno assolti dalla comunità scientifica; dico “più o meno” perché la maggior parte delle motivazioni di assoluzione è un “…sì….ma…”. Sicuramente sono stati assolti da ipotesi criminose, ma la validità delle loro ipotesi scientifiche è ancora, come sappiamo, in discussione.
Vi invito a considerare alcune affermazioni scientifiche della CO2 COME FORZANTE ANTROPOGENICA DEL RISCALDAMENTO CLIMATICO:
NATURE (2010): “La triste verità della scienza del clima è che l'informazione più cruciale è la meno affidabile. Per pianificare il futuro, gli scienziati devono sapere come cambieranno le condizioni locali, non come aumenterà la temperatura media globale. I ricercatori stanno ancora lottando per sviluppare strumenti per prevedere accuratamente i cambiamenti climatici per il ventunesimo secolo a livello locale e regionale”. https://www.nature.com/news/2010/100120/full/463284a.html
THE TELEGRAPH (2019): ”…Molti esperti sostengono OGGI che l'anidride carbonica è solo un attore minore dell’effetto di serra. Le carotature di ghiaccio provenienti dall'Antartide mostrano che alla fine delle recenti ere glaciali, la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera ha iniziato ad aumentare solo dopo che le temperature hanno iniziato a salire. Il dott. Willie Soon, un astrofisico solare presso il Centro di astrofisica di Harvard-Smithsonian , ha dimostrato che all'aumentare del vapore acqueo aumenta anche la temperatura del suolo; e dichiara:” Alcuni scienziati affermano che se cambiamo il valore di anidride carbonica nell'atmosfera cambieremo l'intero sistema climatologico; ma in realtà questa affermazione è ridicola. La correlazione non equivale alla causalità. La CO2 non è potente in questo senso, l'unica cosa che fa nel sistema terrestre è rendere il pianeta più verde. L'anidride carbonica ha un ruolo secondario nell'effetto serra totale. " “https://www.telegraph.co.uk/science/2019/10/15/climate-change-fake-news-global-threat-science/
AMERICAN PHYSICAL SOCIETY: Le relazioni tra la concentrazione atmosferica dei gas serra e i loro effetti radianti sono ben quantificate. Ma il forzante antropogenico totale è incerto, soprattutto perché l'entità del forzamento negativo associato agli aerosol di solfato non è chiara. Vi sono ancora incertezze significative nel passaggio dalle emissioni di gas a effetto serra, in particolare quelle dell'anidride carbonica, alle concentrazioni atmosferiche. Tuttavia, la maggiore difficoltà sta nel relazionare i cambiamenti della concentrazione dei gas serra ai cambiamenti climatici.https://www.aps.org/policy/reports/popa-reports/energy/climate.cfm
RESEARCHGATE (2017): Poichè questi risultati sono stati prodotti da un rigoroso tentativo di descrivere le temperature planetarie nel contesto di un continuum cosmico, usando un'analisi obiettiva delle osservazioni verificate nell'intero Sistema Solare, tali risultanze richiedono un cambio di paradigma nella nostra comprensione dell'effetto serra atmosferico come fondamentale proprietà del clima. La cosiddetta "radiazione posteriore della serra" è infatti accertato che sia globalmente un risultato dell'effetto termico atmosferico piuttosto che una causa di ciò. Il nostro modello empirico ha anche implicazioni fondamentali per il ruolo degli oceani, del vapore acqueo e dell'albedo planetario nel clima globale. https://www.researchgate.net/publication/317570648_New_Insights_on_the_Physical_Nature_of_the_Atmospheric_Greenhouse_Effect_Deduced_from_an_Empirical_Planetary_Temperature_Model#targetText=New%20Insights%20on%20the%20Physical%20Nature%20of%20the%20Atmospheric%20Greenhouse,an%20Empirical%20Planetary%20Temperature%20Model&targetText=A%20recent%20study%20has%20revealed,for%20the%20past%2040%20years.
Tante incertezze, quindi, e (a mio parere) una sola certezza: che il problema climatico sia per il 15% scientifico, e per l’85% politico. Con eventuale associato imbroglio. Nel frattempo, a partire dal protocollo di Kyoto, si organizzano comunque riunioni internazionali e manifestazioni per combattere la CO2.
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NOTA 1. La figura a sinistra mostra un confronto di rilevazioni; con, in rosso, l’elevato valore di temperature nel medioevo, ignorato dal “bastone di Hockey”; il quale si avvale, nella figura a destra, di “aree di incertezza” (in azzurro) per ricavare, arbitrariamente, un andamento piatto, o addirittura declinante, prima dell’impennata. Fu (è) un imbroglio scientifico?

Appendice 1: grafico che mostra l’andamento climatico periodico negli ultimi 400.000 anni.


Appendice 2. Grafico che mostra come l’andamento climatico periodico sia associato alla CO2 da almeno 400.000 anni. E ciò dimostrerebbe come essa sia il risultato e non la causa del riscaldamento.


Appendice 3. Grafico dell’andamento della temperatura negli ultimi 500 milioni di anni.

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