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Gli studi sui danni da radiazioni 5G sono stati influenzati dalle industrie - di Achille De Tommaso 4-4-2020

In un appello all'Unione europea (7), oltre 170 scienziati e medici di 36 paesi avvertono del pericolo del 5G, che porterà a un massiccio aumento dell'esposizione involontaria alle radiazioni elettromagnetiche. Gli scienziati sollecitano l'UE a seguire la risoluzione 1815 del Consiglio d'Europa (8) , chiedendo una task force indipendente per rivalutare gli effetti sulla salute.


A maggio del 2019, 170 scienziati emanavano un appello alla UE che affermava "Noi sottoscritti raccomandiamo una moratoria sull'introduzione della quinta generazione Mobile; fino a quando i potenziali pericoli per la salute umana e l'ambiente non saranno stati completamente studiati da scienziati indipendenti dall'industria. Si ritiene infatti che il 5G possa aumentare sostanzialmente l'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF). E’ già stato già, infatti, dimostrato come le radiazioni RF-EMF siano dannose per l'uomo e per l'ambiente."
Uno dei promotori dell’appello, il Dr. L. Hardell , professore di oncologia all'Università di Örebro in Svezia afferma: “L'industria delle telecomunicazioni sta cercando di sviluppare e installare una tecnologia che potrebbe avere conseguenze dannose sugli esseri umani. Studi scientifici, sia recenti che prodotti da anni, hanno infatti evidenziato effetti dannosi sulla salute; siamo molto preoccupati che l'aumento dell'esposizione alle radiazioni del 5G porti a danni che non possono essere curati”. In particolare, secondo Hardell: “La quinta generazione, 5G, di radiazioni in radiofrequenza, che è in fase di sviluppo e test; viene sviluppata senza una giusta determinazione dosimetrica dei possibili effetti sulla salute”.
I media ne hanno grande colpa: essi sbandierano tutti i vantaggi che questa tecnologia promette di offrire, ma passano sotto silenzio le conseguenze per la salute dell'uomo, delle piante e degli animali. Aiutati in questo dal settore politico, cui non pare vero di poter cavalcare quella che appare la novità tecnologica del secolo. Ma politici, governi e media sono quindi responsabili della diffusione di una informazione “sbilanciata”: la gente comune non è informata delle opinioni contrastanti su questo sviluppo tecnologico; (ad esempio (1) e (2), ma vi sono innumerevoli alti esempi): è solamente informata da rapporti che negano i danni da radiazioni”. E vediamo cosa c’è dietro queste negazioni.
Chi redige i rapporti circa i possibili danni alla salute del 5G ?
E’ oggi ben dimostrato che gli studi sull'impatto sulla salute delle radiazioni elettromagnetiche, fatti in passato, siano stati fatti male e in gran parte influenzati dall'industriaE’ anche criticato il fatto che la UE si sia affidata ad un controverso gruppo scientifico per emanare le sue raccomandazioni in merito.
Infatti, molti scienziati avevano da tempo insistito con la UE sul fatto che fossero condotti studi indipendenti sugli effetti delle radiazioni 5G "per garantire la sicurezza della popolazione". Di conseguenza, avevano chiesto più volte alla Commissione Europea di rimandare l'espansione della rete 5G "fino a quando i potenziali rischi per la salute umana e l'ambiente non siano stati accuratamente studiati da scienziati indipendenti dall'industria".
Ma la UE che ha fatto ? Invece di istituire una sua task force di scienziati indipendenti, ha dato mandato all’ICNIRP (acronimo di International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) un vecchio gruppo privato, non governativo, di 13 membri, istituito nel 1973, di decidere le linee guida per le radiazioni da 5G. L'ICNIRP, quindi, ha scritto dei rapporti e emanato raccomandazioni; ma, attenzione: ICNIRP non fa ricerche, ma raccoglie documentazione. E, nel farlo, ha raccolto e posto in evidenza ciò che le pareva: non tenendo in alcun conto la corposa documentazione scientifica che mette in guardia contro i tumori causati dal 5G. Come, ad esempio, questo rapporto molto recente, del gennaio 2020 (3). Ma non è tutto: molte relazioni e opinioni del CNIRP sono state criticate da esperti: la valutazione dei limiti di radiazione RF raccomandati dal ICNIRP appaiono infatti scientificamente inconsistenti. Ciò è stato evidenziato nella Risoluzione 1815 del Consiglio d’Europa, che critica pesantemente questi limiti (4). Ma ciò che è grave, è che appare anche chiaro, e denunciato parecchie volte, che molti membri del ICNRP abbiano conflitti di interesse; nel senso che lavorano da anni per aziende che producono prodotti o software per telecomunicazioni. Si legga al proposito questo interessante articolo (5) che, tra l’altro, sottolinea il fatto che tutte queste “authorities” e comitati non facciano, appunto, ricerche di per sé, ma si riferiscano semplicemente a studi già fatti; magari superati. A chi ha voglia di approfondire, consiglio poi questo libro (6), che evidenzia come anche l’FCC, negli USA, sia manipolato dalle industrie che dovrebbe regolare.
Risposta della Commissione Europea: ”Me ne lavo le mani”
Significativo: nella domanda E-003975/2018, Nicola Caputo, europarlamentare del PD chiese alla Commissione, se intendesse istituire una task force europea di scienziati indipendenti e imparziali sui campi elettromagnetici per esaminare i rischi per la salute. Nella sua risposta, la Commissione europea affermò che "ai sensi dell'articolo 168 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la responsabilità primaria della protezione del pubblico dai potenziali effetti dannosi dei campi elettromagnetici spetta agli Stati membri , compresa la scelta delle misure da adottare in base all'età e allo stato di salute ". Quindi la UE emana direttive e raccomandazioni, affidandosi ad un gruppo privato che è aspramente criticato, non si preoccupa di verificare se le deduzioni siano scientificamente obbiettive, autorevoli e inconfutabili; e poi, non si preoccupa che vengano seguite. Interessante, no ?
La Commissione Europea non fa nulla per proteggere i propri cittadini
In mancanza di una documentazione completa e aggiornata sulle ricerche svolte per valutare gli eventuali impatti sanitari e ambientali della nuova rete a 5G, è possibile – girando per il web – mettere a confronto una varietà di dati e opinioni, da cui emergono posizioni molto diverse. A molte pubblicazioni i cui autori dichiarano che l’introduzione delle reti a 5G non pongono alcun rischio per la salute, si oppongono tantissimi studiosi, che, come minimo (vi sono anche sperimentazioni effettuate), si appellano al Principio di Precauzione e ritengono prioritario svolgere altri numerosi test prima di procedere con l’implementazione. Un autore, in particolare, Martin Pall (2018), a conclusione di un lungo articolo, sostiene che “la Commissione Europea non ha fatto nulla per proteggere i cittadini europei, e lo stesso hanno fatto le analoghe istituzioni USA: FDA, EPA and National Cancer Institute. E conclude affermando “L’unico modo per valutare il livello di sicurezza del sistema 5G è di eseguire davvero dei test biologici”.
Comunque, nell’attesa di migliori dati, al momento vi sono 40 tra città e nazioni che hanno espresso la decisione di bloccare le sperimentazioni per il 5G. L’elenco (9) aumenta costantemente. Ma non rallegratevi: mentre alcune nazioni bloccano, altre vanno avanti, (10).
E l’Italia ? Beh, con buona coerenza italica, mentre Roma e Trento, a marzo 2019, cercavano di applicare uno stop alle sperimentazioni, (11), e in seguito anche Firenze (13), il sindaco Beppe Sala, a fine 2019, celebrava Milano come capitale europea del 5G .
E tutto ciò in barba al Principio di Precauzione dell’UNESCO, che illustro sotto:
The Precautionary Principle (UNESCO) was adopted by EU on 2005: ”When human activities may lead to morally unacceptable harm that is scientifically plausible but uncertain, actions shall be taken to avoid or diminish that harm.”
The telecom industry, regulators and other public officials have so far all been ignoring this concept entirely when it comes to 5G piloting.

  1. https://www.jrseco.com/wp-content/uploads/Martin_Pall_PhD_5G_Great_risk_for_EU_US_and_International_Health-Compelling_Evidence.pdf
  2. https://www.jrseco.com/eu-reflex-study-shows-dna-damage-caused-by-radiation-from-wireless-devices-and-mobile-phones/
  3. https://www.jrseco.com/wp-content/uploads/Hardell-Nyberg-Appeals-moratorium-5G-for-microwave-radiation-mco.2020.1984_AOP_PDF.pdf
  4. https://www.jrseco.com/problems-with-official-icnirp-exposure-limits-for-electromagnetic-radiation/
  5. https://www.investigate-europe.eu/publications/how-much-is-safe/
  6. https://www.jrseco.com/wp-content/uploads/FCC_captured_agency_Alster.pdf
  7. https://www.5gspaceappeal.org/
  8. https://www.jrseco.com/council-of-europe-advice-on-health-risks-of-electromagnetic-radiation/
  9. https://smombiegate.org/list-of-cities-towns-councils-and-countries-that-have-banned-5g/
  10. https://www.lifewire.com/5g-news-4428066
  11. https://oasisana.com/2019/03/12/clamoroso-a-roma-e-trento-si-vota-per-fermare-il-5g-non-lo-vogliono-i-5-stelle-notizia-esclusiva-oasi-sana/
  12. https://finanza.lastampa.it/News/2019/11/07/sala-society-5-0-la-tecnologia-ha-bisogno-di-visione-a-lungo-termine-/NzlfMjAxOS0xMS0wN19UTEI
  13. https://digitalsurvivor.uk/2019/04/11/precautionary-principle-applied-to-5g-in-florence-italy/?fbclid=IwAR3JDEMqy-dErBGsbKGi1hI5CGEtEtRBcrPhDOKVfw9FknfutOM73kEjB4I

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