SE L’UNIONE EUROPEA, LA GLOBALIZZAZIONE, LA DIFFUSIONE
DELLA TECNOLOGIA E L’EURO SONO
GIOCHI IN CUI, COME DICE ADAM
SMITH, TUTTI VINCONO , VUOL DIRE CHE
QUI IN ITALIA DI QUESTI PROCESSI CI SIAMO PERSI QUALCOSA.
LA GLOBALIZZAZIONE SEMBRA AVER RESO PRECOCEMENTE OBSOLETO IL
MODELLO DEL MADE IN ITALY
RENDENDOCI PiU’ DIFFICILE FARE PROFITTI NON SOLO CON SCARPE E CRAVATTE, MA
ANCHE CON MACCHINE UTENSILI, CON I MOBILI, CON IL TURISMO.
NELLO STESSO TEMPO LA GLOBALIZZAZIONE HA ANCHE
IMPIETOSAMENTE MESSO A NUDO LA CARENZA DI INFRASTRUTTURE E DI SKILLS CHE
CONSENTIREBBERO ALL ’ITALIA DI FARE
UN SALTO DI QUALITA’ E DI COMPETERE NEI SETTORI DELL ’HI-TECH .
DA QUI E NON DALLA
CONTRAFFAZIONE DEL MADE IN ITALY
PROVENGONO I BASSI SALARI ITALIANI. E QUELLO CHE
PUO’ SORPRENDERE E’ CHE , ANCHE IN PRESENZA DI QUESTI BASSI SALARI, LE
IMPRESE SI LAMENTINO SEMPRE IN OCCASIONE DEL
RINNOVO DEI CONTRATTI.
IL PROBLEMA E CHE
NON SOLO NON SIAMO COMPETITIVI NEI CONFRONTI DEI PAESI EMERGENTI, MA ANCHE NEI
CONFRONTI DI FRANCIA E GERMANIA.
LA MINOR COMPETITIVITA’ E’ DATA
DALLA MINORE PRODUTTIVITA’, CHE ,
AD ESEMPIO, NEL CASO DELLA PRODUTTIVITA’ MANUFATTURIERA, VA DAI 48000 EURO PER ADDETTO IN ITALIA, AI 65000 EURO CIRCA DI
FRANCIA E GERMANIA.
E POI ,
L’OBBIETTIVO DI UNA DRASTICA
RIDUZIONE DELLE IMPOSTE SUL LAVORO PUO’ ESSERE REALIZZATO SOLO AL PREZZO
DI RIDIMENSIONARE IL SISTEMA
PENSIONISTICO PUBBLICO E LE ALTRE VOCI CONNESSE ALLO STATO SOCIALE; UN COMPITO CHE HA AFFOSSATO LA MAGGIOR PARTE DEI GOVERNI, PER I FORTI ASPETTI DI INIQUITA’.
STRUTTURE UMANE: DOBBIAMO
DIMENTICARE CHE I PAESI “LOW COST ”
SIANO TERZO MONDO. QUESTI PAESI SONO ORMAI IN GRADO DI SFORNARE PIU’ INGEGNERI E LAUREATI DI QUANTI NE
PRODUCA TUTTA L’EUROPA. LA CINA, AD ESEMPIO, LAUREA OGNI ANNO QUASI UN MILIONE
DI STUDENTI IN INGEGNERIA E SCIENZE, E LA SUA COMPETITIVITA’ QUINDI , SI BASERA’ SEMPRE MENO SUL BASSO
COSTO DEL LAVORO.
NEL 2007 LA REPUBBLICA POPOLARE HA SORPASSATO IL GIAPPONE PER IL VOLUME DI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO
(140 MILIARDI DI DOLLARI - DATI OCSE);
ED E’ SECONDA, DIETRO GLI STATI UNITI.
CINA ED INDIA HANNO DA TEMPO MESSO L’UNIVERSITA’ E LA SCUOLA
AL CENTRO DELLE LORO STRATEGIE DI SVILUPPO.
STRUTTURE FISICHE:
IL MERCATO DELLE TELECOMUNICAZIONI MONDIALI VIVE UN MOMENTO DIFFICILE, NON
RIUSCIAMO PIU’ A REGISTRARE QUELL’INCREMENTO SIGNIFICATIVO DEL NOSTRO SVILUPPO CHE
AVEVAMO RISCONTRATO NEGLI ANNI SCORSI. INOLTRE, E SOPRATTUTTO IN ITALIA, NON
RIUSCIAMO A VEDERE UNA ADEGUATA
EVOLUZIONE DELLA LARGA BANDA; PRINCIPALMENTE A CAUSA DELLA MANCANZA DI
INFRASTRUTTURE FISICHE
IN ASSENZA DI RAPIDI CORRETTIVI, PER
L’ITALIA NON SUSSISTE LA POSSIBILITA’ DI
ARRIVARE A QUEI PROGRESSI FONDAMENTALI CHE
HANNO PORTATO TUTTI I PAESI CHE
HANNO INVESTITO IN INFRASTRUTTURE PER
TELECOMUNICAZIONI, A VEDER COMUNQUE INCREMENTATO IL LORO PIL, ANCHE IN MOMENTI
DI CRISI ECONOMICA.
UN BUON ESEMPIO DA STUDIARE E’ IL GIAPPONE, COL SUO
PROGRAMMA “UBIQUITOUS JAPAN”: QUESTO PIANO PREVEDERE CHE TUTTI I CITTADINI DEL
GIAPPONE, ENTRO IL 2012 ABBIANO LA LARGA BANDA A 100 MEGA.( I GIAPPONESI HANNO
ANCHE LANCIATO, TRA L’ALTRO UN
COMPLETO PIANO DI SCOLARIZZAZIONE INFORMATICA DI TUTTI I CITTADINI).
MA VENIAMO ALLO SPECIFICO:
IL CONTINUO AUMENTO DEL
TRAFFICO SULLE RETI, L’ESPANSIONE DEL
NUMERO DI UTENTI INTERNET, LA CRESCENTE DOMANDA DI ACCESSO A DATABASE
MULTIMEDIALI RENDONO INDISPENSABILE FARE EVOLVERE L’INFRASTRUTTURA DELLA RETE
DI TELECOMUNICAZIONE UTILIZZANDO MODELLI “FUTURE PROOF”. IN GRADO DI CONSENTIRE
L’UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE PIU’ AVANZATE SALVAGUARDANDO GLI INVESTIMENTI GIA’
EFFETTUATI.
LE RETI DI NUOVA GENERAZIONE SONO
LA TECNOLOGIA ABILITANTE DELL ’ERA
IMMEDIATAMENTE A NOI FUTURA.
RIDUCONO I COSTI E ABILITANO NUOVI SERVIZI E NUOVI MODELLI DI BUSINESS IN
REGIME COMPETITIVO.
LE CHIAVI PER LA CRESCITA
SONO QUINDI DATE DALLA MAGGIOR PRODUTTIVITA’ OTTENUTA
DALL’UTILIZZO A LIVELLO NAZIONALE DI SISTEMI E RETI INNOVATIVE E QUINDI DALLA
DIMINUZIONE , O ANNULLAMENTO DEL
COSIDDETTO DEL DIGITAL DIVIDE.
LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI QUESTA PORTATA E’
POSSIBILE SOLO CON UNA FORTE
ALLEANZA TRA IL MONDO PRIVATO E
QUELLO PUBBLICO .
INFATTI IL MONDO
PUBBLICO DOVRA’ ASSICURARE, OLTRE AL RUOLO ISTITUZIONALE E AL GOVERNO DEL PROGETTO, ANCHE LE RISORSE FINANZIARIE PER LA REALIZZAZIONE DEI RETI DI NUOVA GENERAZIONE
NELLE AREE A BASSO TASSO DI
MERCATO. OLTRE ALLO SVILUPPO DI INFRASTRUTTURE E SERVIZI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
IL MONDO PUBBLICO DEVE INFATTI FACILITARE GLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE, FORNENDO INNANIZTUTTO
SICUREZZA NORMATIVA E REGOLATORIA AGLI INVESTITORI.
E SOTTO QUESTO ASPETTO LE AUTORITA’ LOCALI DEVONO
ASSOLUTAMMENTE RICONOSCERE LO SFORZO FINANZIARIO CHE
GLI OPERATORI, ANCHE I PIU’ PICCOLI SI
ACCOLLANO E SI ACCOLLERANNO NELLO SVILUPPARE RETI DI NUOVA GENERAZIONE; ED IL
CONSIDEREVOLE RISCHIO D’IMPRESA ASSOCIATO.
LE AUTORITA’ LOCALI DEVONO COLLABORARE CON GLI OPERATORI PER INDIVIDUARE LE INFRASTRUTTURE ESISTENTI E GIA’
UTILIZZABILI. E PER QUELLE NUOVE
DEFINIRE RAPIDAMENTE NORME TECNICHE CHE
SIANO VALIDE IN TUTTO IL PAESE E NON DIVERSE REGIONE PER
REGIONE, PROVINCIA PER PROVINCIA,
COMUNE PER COMUNE.
SULLE NUOVE RETI SI GIOCA LA FUTURA COMPETITIVITA’ DEL PAESE.
NEGLI ULTIMI MESI SI E’ REALIZZATA UNA
POSITIVA PRESA DI COSCIENZA DELL ’IMPORTANZA
VITALE DI QUESTO TEMA A TUTTI I LIVELLI, POLITICO, REGOLATORIO E DI MERCATO. E
SI E’ INSTAURATO UN CLIMA POSITIVO DI COESIONE E DI VOLONTA’ DI AGIRE.
OCCORRE ORA PASSARE DALLE INTENZIONI AI FATTI CONCRETI.
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