lunedì 1 giugno 2020

Coronavirus e scimmie infinite di Achille De Tommaso 29-2-2020

Premetto che non intendo parlare, a proposito di questa patologia, in senso complottistico. Ma semplicemente indicarvi alcune curiosità editoriali.Coincidenze.

Il 2020 doveva essere l'inizio di un grande decennio; e la maggior parte di noi, magari, nutriva grandi speranze quando lo abbiamo inaugurato il giorno di Capodanno.
Tuttavia, con l'epidemia di Covid-19, i primi mesi del 2020 si stanno presentando piuttosto problematici a causa del Coronavirus.
Chi l'avrebbe previsto?
In realtà un romanzo del 1981 lo ha fatto. Intitolato "The Eyes of Darkness", il romanzo fantapolitico di Dean Koontz racconta di una fuoruscita di agenti patogeni, nel 2020, nella città di Wuhan. Strana coincidenza, penserete voi.
Il romanzo racconta di una madre, Christina, alla ricerca del figlio, inizialmente creduto morto durante un viaggio in campeggio. La ricerca di Christina alla fine la conduce in una struttura militare dove suo figlio è detenuto dopo essere stato accidentalmente infettato da un virus creato dall’uomo, a Wuhan.
Il nome del virus è infatti Wuhan-400. ( Inutile dire che non esisteva, nel racconto, un’agenzia specializzata come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che avvertisse della discriminazione derivabile dalla denominazione di un virus come proveniente da una città specifica. (1) )
Comunque, secondo il romanzo, Wuhan-400 era un'arma biologica prodotta dall'esercito cinese in un laboratorio appena fuori dalla capitale Hubei. Il Wuhan-400 è un’arma perfetta: colpisce solo gli esseri umani, e non animali e cose, ma quelli infettati da esso hanno un tasso di mortalità vicino al 100%. Grazie a Dio, il libro appartiene alla narrativa fantastica: il Covid-19 non appare essere così mortale.
Ma c’è anche un altro libro, che ha predetto che una malattia respiratoria scoppierà nel 2020.
L'autrice americana Sylvia Browne ha predetto nel suo libro " End of Days: Predictions and Prophecies about the End of the World" (2008), che, nel 2020 il mondo sarebbe stato devastato da una “malattia respiratoria” resistente a tutti i trattamenti noti. Apparentemente la malattia "svanirà rapidamente come è arrivata ma riemergerà di nuovo 10 anni dopo”.
La cattiva notizia è che questo secondo libro non vuole essere un romanzo fantastico, come il precedente, ma una vera e propria profezia. La buona notizia è che Sylvia Browne, sensitiva e saggista statunitense è stata oggetto di numerose controversie: molti dei suoi libri sono stati dei best seller negli Stati Uniti e sono stati tradotti in varie lingue. È stata ospite fissa nello show televisivo The Montel Williams Show e aveva un proprio spazio nel palinsesto della Hay House Radio. Però, a seguito di verifica empirica, i 115 casi investigativi, in cui lei asseriva di aver fornito informazioni utili, si sono rivelati essere in realtà tutti dei fallimenti completi con una percentuale di indicazioni corrette pari a zero.
Vi raggelate dopo aver sentito parlare di questi romanzi e di quanto da vicino prevedessero il Covid-19 ? Ma no, dai ! L’autore di Hong Kong, Chan Ho-Kei , crede che non ci sia nulla di cui aver paura. Secondo Chan, la "profezia-finzione" non è affatto rara nella narrativa. Secondo lui, se hai la pazienza di cercare, troverai quasi sicuramente un romanzo che si adatta alla predizione di qualsiasi evento della vita reale .
E questa affermazione mi fa venire alla mente il paradosso di Borel, che afferma come sia sempre possibile comporre una qualsiasi opera letteraria (ad esempio la Divina Commedia) digitando casualmente le lettere di una tastiera. Da qui deriva anche il nome del teorema della “scimmia infinita”, o “instancabile”; in quanto si immagina che una scimmia possa scrivere qualsiasi testo di senso compiuto, digitando casualmente, ma all’infinito, le lettere di una tastiera.
Quindi sono sicuramente solo coincidenze.
Quello che mi sconcerta, però, delle coincidenze relative a queste due opere letterarie è una cosa: il fatto che entrambe prevedano che queste malattie vengano diffuse in un anno specifico: il 2020. Ripeto, non possono essere che coincidenze: se la scimmia battesse all’infinito sulla macchina da scrivere, otterrebbe sicuramente opere che prevedono il disastro nel 2018, nel 2019, nel 2021; o in qualsiasi altro anno. Siete più rassicurati ?
La teoria della scimmia a me fa venire anche in mente quella dei “multiversi”, del famoso scienziato Steve Hawking. Egli, non rassegnandosi ad accettare che ci sia una motivazione primaria; una causa; un principio informatore, che abbia dato origine all’ esistenza di un universo come il nostro, così adatto alla vita, e non volendo accettare la “coincidenza”, si inventò il multiverso: una teoria, non provata (e in seguito modificata (2) ) che suppone che esistano infiniti universi tutti molto simili tra di loro. Se hai pazienza di cercare, sicuramente trovi l’universo dove Covid-19 scoppia nel 2020. Ma questa, per molti, è la prova che anche i geni si arrampicano sui vetri.
Quindi sono, comunque, sicuramente, solo coincidenze; tranquillizzatevi.
A parte questo, speriamo che l'epidemia di Covid-19 venga messa presto sotto controllo, in modo che tutti noi possiamo tornare alle nostre vite normali. E laviamoci le mani spesso…
PS: leggo dai media che oggi, 28 febbraio, alle ore circa 10:30, nei cieli del Nord-Est Italia è stato visto esplodere un enorme meteorite.
Curioso! Vi interesserà sapere che la sensitiva americana, Jeane Dixon, coccolata e utilizzata anche da alcuni presidenti americani, e che si dice abbia predetto l’uccisione di Kennedy, predisse, nel 1971, che un “Armageddon” avrebbe avuto luogo nel 2020. Avendolo noi scampato, ovviamente questo significa che c’è un universo, parte dei multiversi, in cui la Terra si è beccato questo meteorite in pieno…
Per la cronaca: In precedenza la Dixon aveva predetto che il mondo sarebbe finito il 4 febbraio 1962.
  1. https://mustsharenews.com/coronavirus-official-name/
  2. https://www.focus.it/scienza/spazio/il-multiverso-di-hawking-meno-complesso-del-previsto


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