Questo scritto riassume la terrificante situazione di fine gioco in cui la nostra specie è arrivata a seguito del nostro eroico ma immensamente sconvolgente viaggio di 2 milioni di anni per ritrovarci ora con la nostra condizione umana arrabbiata, egocentrica ed alienata.E ora ?
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Nella Parte Prima descrivevo come la nostra coscienza socio-etica, che si è sviluppata in 2 milioni di anni, ha dovuto combattere contro i nostri istinti di base (egoismo e sopravvivenza), sviluppatisi nell’arco di 4 miliardi di anni. E quindi più forti. In pratica quello che è accaduto è che i nostri istinti, molto più radicati dei sentimenti, si sono ben opposti alla ricerca di conoscenza della nostra mente cosciente. E stanno vincendo; considerando ciò che siamo diventati.
Con il turbamento che diventa completamente permeante gli esseri umani, questo disagio della nostra mente etica mette costantemente a dura prova la capacità dei nostri corpi di far fronte ai limiti fisiologici posti dalla natura. Motivo per cui malattie nascono sicuramente anche a causa di scontento, depressione e abbattimento, in generale, delle difese immunitarie.
Sì, non c'è da meravigliarsi che ci sia un'epidemia di ansia, e che ci sia un consumo eccessivo di cibo guidato dall'infelicità; con risultante obesità; che magari porta ad altre malattie come il diabete e l’ ipertensione. E non c’è da meravigliarsi se scoppiano pandemie.
I VIRUS
I virus, di per sé, sono fondamentali per l’abbondanza e la diffusione della vita che vediamo sulla terra. Infatti, sappiamo bene come la vita di ogni complesso organismo multicellulare, dipenda dalla convivenza con un’altra forma di vita molto semplice: i batteri. Virus e batteri sono fonte di carbonio, che è la sostanza alla base di ogni struttura organica, e quindi della vita sulla terra. Precipitando con la pioggia, virus e batteri si raccolgono sulla superficie degli oceani, per poi lentamente scendere nelle profondità marine.
Se solo avessimo sempre seguito normali indicazioni di igiene e salute, molto probabilmente non avremmo mai dovuto combattere contro virus come l’HIV, il SARS-1, il MERS, ed infine il SARS-CoV-2 (responsabile del COVID-19). Questi, infatti, sono tutti virus presenti solo negli animali, che sono poi “saltati” dalla loro specie di origine all’uomo.
Questi salti sono molto più probabili in presenza di una densità di popolazione esagerata e/o in presenza di animali selvatici a stretto contatto con addensamenti di popolazione. Più siamo addensati, più aumenta lo stress, sia dell’uomo che degli animali, e più aumentano le possibilità che un virus potenzialmente benigno possa mutare in un virus letale per l’uomo. Soprattutto se quest’uomo ha le barriere immunitarie abbassate.
Sì, la triste previsione di George Orwell nel suo famoso libro “1984”, si sta avverando:
"Se vuoi una foto del futuro, immagina uno stivale che schiaccia un volto umano, per sempre". Questo futuro sta per essere realizzato!
Il potere consiste nel fare a pezzi i cervelli degli uomini e nel ricomporli a nostro gradimento. Creeremo un mondo di gente che calpesta e di gente che è calpestata, un mondo che diventerà più spietato, man mano che si perfezionerà.
Già stiamo abbattendo i residui del pensiero che erano sopravvissuti da prima della Rivoluzione.
Abbiamo abolito i legami tra figli e genitori, e tra uomo e donna.
Nel futuro non ci saranno né mogli, né amici; né uomini e né donne. I bambini verranno presi appena nati alle loro madri così come le uova vengono sottratte alle galline.
L’istinto sessuale verrà sradicato. La procreazione diventerà una formalità annuale come il rinnovo della tessera annonaria. Noi aboliremo lo stesso piacere sessuale. I nostri neurologi stanno facendo ricerche in proposito.
Non ci sarà più arte, più letteratura, più scienza. Una volta onnipotenti, non avremo più alcun bisogno della scienza. Se vuoi un simbolo figurato del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano… per sempre.”
Vi ricorda niente?
Filosofi evoluti, come Aristotele e Aristofane, criticarono aspramente le teorie di Platone, che, semplifico, nella “Repubblica”, divideva gli uomini in tre caste: dove la più alta era quella dei magistrati; che, in pratica comandavano tutto, andavano a scuole speciali, e si spartivano tutto tra di loro, donne comprese.
La seconda casta, quella dei guerrieri, era al servizio, (quando non c’erano guerre) praticamente della prima; e la terza era quella dei lavoratori, che lavoravano per le prime due. Ma queste teorie filosofiche di Platone, che comprendono l’abolizione della famiglia e della proprietà privata, a favore di una spartizione di beni decisa dalle classi più elevate, senza la “corruzione dei pensieri” generata dalla poesia, dalla letteratura, e dall’arte, non vi ricordano niente ?
In pratica, quello che noi definiremmo “umanesimo”: lo studio della letteratura, della storia, e la cultura di arte e poesia in genere, doveva essere abbandonato per studiare matematica e geometria (per Platone): aggiungendoci informatica, ingegneria, tecnologia, IoT, AI, 5G, ecc… (per noi oggi), vi fa venire in mente niente?
X Y Z
Ma torniamo a noi: quindi, in sintesi, dall’epoca dei “Baby Boomers” (quelli nati tra il 1945 al 1964) si è sviluppata la cosiddetta “generazione X” (dal 1965 al 1981), quella di coloro che sono definiti come “coloro che “vivono un tipo di vita “X” “, cerebrale, alienata, seriamente preoccupata per le cose alla moda e che suscitano meraviglia.
Dopo di che è venuta l’epoca dei quasi-alienati Millennial o “generazione Y” (dal 1982 al 1998), seguita dalla presente, inevitabilmente alienata, “generazione Z” (1999 alla fine degli anni 2000). La domanda che pone questa etichettatura è cosa intendevamo esattamente quando abbiamo scelto intuitivamente le descrizioni delle generazioni X, Y e Z? La risposta, che ora possiamo capire, è forse la rapida evoluzione verso lo stato finale di alienazione terminale della "rovina universale del mondo"? Dopo tutto, cosa viene dopo Z?
COSA STIAMO FACENDO?
Siamo davvero così disperati per risposte che non arrivano? Cosa stiamo facendo per salvarci?
In effetti questa disperazione nel cercare di alleviare la condizione umana è stata riconosciuta nei corridoi del potere. Nel 2013 il presidente degli Stati Uniti dedicò finanziamenti di 100 milioni di $ alla scienza per trovare "le cause sottostanti di ... condizioni neurologiche e psichiatriche che affliggono gli umani; e nel 2012 un miliardario americano impegnò altri 200 milioni dedicandoli a "studiosi affermati la cui missione collettiva è ... una maggiore comprensione della condizione umana" ; e nel 2013 , la Commissione Europea annunciò il lancio del "Progetto Cervello Umano” con un budget di 150 milioni di euro e con investimenti totali, dal 2007, di 2 miliardi (6); con l'obiettivo di fornire “una nuova comprensione del cervello umano e delle sue malattie" per "offrire soluzioni per affrontare condizioni come la depressione". E simili iniziative si stanno svolgendo nelle università di Oxford e Cambridge. Quali siano stati, o siano, i risultati di queste ricerche, non mi è chiaro.
Il problema è che tutte queste centinaia di milioni di dollari e euro sono state donate ad una scienza che possiamo definire “tecnologica”, che, essendo parte del problema, è difficile che possa trovarne la soluzione. Infatti questa scienza si rifiuta quasi sempre, ad esempio, di ricavare le verità dall'analisi interiore, introspettiva, dell'uomo. Ma ne cerca le cause esterne.
Quindi, è forse vero che l'umanità è ora in corsa verso un traguardo di una fine in cui gli uomini muoiono in livelli tortuosi di psicosi insopportabili?
Oppure dobbiamo spiegare a noi stessi che, nonostante tutto il nostro turbamento accumulato, noi umani siamo così meravigliosi da essere gli eroi della storia della vita sulla Terra; e diventa quindi possibile, anzi necessario, rivelare, parlare e comprendere l'effetto di questa verità. L'urgenza di farlo è del tutto evidente data la situazione di fine gioco in cui si trova la razza umana. Non c'è più tempo per ritardare. Dobbiamo scoprire la verità sulla condizione umana, comprenderla e affrontarla, e poi andare avanti.
E LA PANDEMIA CORONAVIRUS CI PUO’ AIUTARE A DIRE NO!
Dopo tutti i drammi storici, ci sono stati “rinascimenti” e ricostruzioni; che hanno portato non solo ad una economia nuova, ma anche a una “diversa” vita.
Ma non vorrei qui parlare del rinascimento economico, che auspichiamo, ma di quello interiore. Nella speranza che la nostra anima etica e cosciente, possa in qualche modo, cominciare a vincere contro quella egoista ed istintiva.
In questo periodo “tutti aiutano alcuni”, e questo è già un bene. Ma il più grande aiuto in questo momento è ricordare come dire "no" significhi in realtà dire "sì".
Quando oggi diciamo "no", non è per il gusto di dirlo. Anche quando non siamo nel mezzo di una crisi virale globale, questo dovrebbe sempre essere il caso. Le cose che neghiamo sono per il bene delle cose che affermiamo. Quindi quando diciamo "no" alla nostra solita routine di vita, stiamo in realtà dicendo "sì" alla salute; per noi stessi e per le nostre comunità. Stiamo affermando il valore di coloro che sono più vulnerabili a questa malattia. Stiamo dicendo "sì" ai principi dell'insegnamento sociale: difendere la dignità della vita, lavorare per il bene comune, condividere diritti e responsabilità, e altro ancora. Stiamo dicendo "sì" alla solidarietà; alla realtà della nostra interconnessione umana, con parenti e amici.
Questo cambiamento di mentalità non è magico. Stiamo ancora lottando molto con i lunghi giorni, dove l’unica forma di intrattenimento è la tv, un libro, una cena, un gioco a carte; e desideriamo disperatamente poter avere una data di fine sulla quale contare.
Ma forse stiamo trovando che questa costrizione aiuti a pensare: pensare alla nostra risposta a questa pandemia come un passo positivo. Ci potrebbe aiutare ad essere più gentili con se stessi e con gli altri. Ci aiuta a capire questi insoliti sacrifici. E ci aiuta a trovare la risoluzione, la forza, per affrontare le sfide che debbono ancora arrivare.
- https://it.businessinsider.com/il-suicidio-e-la-seconda-principale-causa-di-morte-della-gen-z-i-nati-1997-e-2015-in-usa/
- https://www.repubblica.it/salute/2017/10/03/news/e_morto_arthur_janov_teorico_della_terapia_dell_urlo-177245750/
- https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/07/17/news/abuso_chat_e_social_aumenta_rischio_deficit_attenzione-202008614/
- https://www.psychologytoday.com/us/blog/living-single/201811/7-reasons-why-young-people-are-having-less-sex
- http://www.benmelech.org/profezia/ultimi-giorni-sinottici.htm
- https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_13_380
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