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Antropologia digitale e inclusione digitale di Achille De Tommaso 26-3-2019

“tutto il problema della vita è questo:
come rompere la propria solitudine;
come comunicare con gli altri”
(Cesare Pavese)

E’ tempo di cominciare a pensare meglio all’ “ inclusione digitale”.
In futuro, chi sarà escluso dal digitale, non potrà solo non comunicare: sarà anche più povero, più malato, più affamato.

Mentre gran parte dell'industria delle telecomunicazioni si concentra sulle tecnologie di prossima generazione, come 5G, Industry 4.0 e AI, non possiamo trascurare il fatto che ci sono ancora molte persone escluse dal mondo digitale. Ci sono ancora più di 3,8 miliardi di persone che sono offline e un miliardo di persone senza copertura della banda larga mobile. Qualcuno dirà:” non è grave se non possono usare il telefono cellulare; possono sicuramente comunicare in altro modo”.
E invece è grave: chi sarà escluso dal mondo digitale (in alcune aree del globo la soluzione “mobile” è l’unica possibile) sarà sempre più escluso dal mondo reale. Sempre più povero, sempre più affamato e sempre più ammalato.
Finora, se si pensava a questa “inclusione” ci si limitava alla connettività (ricordate il “Digital Divide”?); abbiamo oggi, invece, bisogno di espandere la definizione di inclusione digitale oltre quella di connettività per includere anche applicazioni e competenze.
E, tra l’altro, non possiamo solo semplicemente pensare alle persone e alle aziende nel senso di “grandi aziende”; ma dobbiamo pensare anche, con maggiore attenzione, alle piccole imprese. Perché qui, spesso, il digitale è ancora visto come un costo e non come opportunità.
Per espandere la definizione di inclusione digitale, e per applicarla, i temi fondamentali da affrontare sono quindi:

Connettività
Non fraintendetemi: la connettività è ancora molto importante; è in realtà il fondamento dell'inclusione digitale e bisogna continuare a innovare su di essa per ridurne le barriere; abbattendone i costi e migliorandone la copertura con adozione di tecnologie multiple.
Allo scopo, bisogna assolutamente lavorare con le amministrazioni locali, a stretto contatto, per offrire una migliore connettività digitale a persone e comunità nelle regioni più remote e nei climi estremi del mondo; quindi non solo, semplicemente, nelle città o nelle campagne; ma anche nelle regioni polari e nei villaggi rurali dispersi in foreste o deserti; in tutto il mondo. Proprio dove spesso si annidano miserie e malattie si dovrebbe più investire nella connettività digitale.
Per raggiungere questo obbiettivo si debbono identificare soluzioni di rete specificamente progettate per affrontare sfide regionali orografiche; cito come esempi la soluzione denominata RuralStar, che aiuta a collegare comunità rurali in Africa, Asia e Sud America e le soluzioni 5G Air Fiber per fornire la banda larga di prossima generazione alle popolazioni Inuit nell’'Artico canadese.

Applicazioni
Si deve potenziare tutto l’ecosistema di base; fornendo agli sviluppatori e alle PMI piattaforme di sviluppo di facile utilizzo e manutenzione; che consentano loro di creare applicazioni più specializzate per le diverse comunità e industrie loro clienti. Focus nel creare applicazioni ad hoc pensando all’ “inclusione” di ogni tipo di cliente; con particolare attenzione agli utilizzatori con disabilità. A questo proposito si debbono focalizzare in particolar modo le disabilità “che impediscono di apprendere”: chi non può apprendere, ad esempio non potendo leggere, non è in grado di entrare facilmente nel mondo digitale.
Un esempio è l’applicazione mobile, che un produttore ha sviluppato congiuntamente con l'Unione Europea per i non udenti. Con un avatar di cartoni animati basato su AI, questa applicazione traduce il contenuto dei libri nella lingua dei segni, per aiutare i bambini sordi a superare le barriere quando imparano a leggere. Questa applicazione è attualmente disponibile in 10 lingue diverse e l’obbiettivo è quello di dotare più di 34 milioni di bambini sordi in tutto il mondo degli strumenti necessari per collegare il linguaggio dei segni e la lettura.
Ma ogni comunità ha esigenze diverse: i governi e le industrie debbono collaborare per assicurare che nessuno rimanga indietro. Per creare valore pratico per più comunità e settori, i governi e i costruttori debbono prevedere investimenti per promuovere, ad esempio, le capacità open source, fornire gratuitamente (o a basso costo) piattaforme e strumenti di sviluppo, formare gli sviluppatori, incubare grandi idee e finanziare innovazione.

Abilità
E’ fondamentale che le aziende costruttrici di apparati e fornitrici di servizi lavorino a più stretto contatto con i governi, le comunità locali e altre industrie per migliorare le competenze digitali degli individui e della società nel suo complesso.
Oltre ad aiutare le persone a migliorare le proprie competenze digitali, è importantissimo migliorare le competenze digitali tra le organizzazioni di piccole e medie dimensioni. Avere il giusto insieme di consapevolezza e competenze è la chiave per lo sviluppo futuro dei paesi e delle comunità locali, e consentirà alle PMI di competere nell'economia digitale. Non ci sarà 5G o Industry 4.0 se non si collegheranno tutte le aziende; indipendentemente dalla loro dimensione. Il non farlo porterà all’esclusione di interi segmenti industriali; e al loro decadimento.
Costruire competenze digitali tra i giovani è anche una delle priorità. Ma non deve essere fatto solo a livello nazionale; deve essere un progetto internazionale; a mezzo, ad esempio, di borse di studio e di gare tra giovani e tra scuole, E le scuole non debbono essere solo università; ma anche scuole superiori. Indubbiamente ciò contribuirà a promuovere uno scambio di conoscenze più approfondito tra scuole e imprese. Interessante l’iniziativa di un costruttore cinese; che ha insegnato le competenze online a 20.000 donne in Bangladesh attraverso la sua scuola di formazione mobile.

La tecnologia è buona. Trasmetterla.
In sintesi: l'inclusione digitale non è un problema che un paese può risolvere solo con la tecnologia; e non si può risolverla in isolamento. Ci vorrà uno sforzo coordinato tra governi, scuole, organizzazioni industriali e imprese; in ogni sezione trasversale della società; e, più persone saranno coinvolte, maggiore sarà l'impatto.
La tecnologia è buona, e deve essere usata sempre di più per il bene degli individui (e non solo per il profitto di impresa). Fortunatamente questo è già chiaro a molti; e speriamo che sia solo l'inizio: speriamo che sempre più persone si uniscano per amplificare questi sforzi. Così facendo potremo passare i benefici della tecnologia digitale a ogni persona, casa, e organizzazione: per aiutare a costruire un mondo non solo pienamente connesso; ma anche più “intelligente”.

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